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domenica 23 febbraio 2014

Festival di Sanremo 2014: vincono Arisa e Rocco Hunt

Il Festival di Sanremo 2014 ha visto, appena poche ore fa, la vittoria di Arisa tra i big con la canzone "Controvento". Tra i giovani ha vinto Rocco Hunt con la sua "Nu juorno buono".
Quest'anno la kermesse è stata caratterizzata dalla noia più completa: nemmeno la gara (come sempre poco centrale e messa quasi in sottofondo ad ospiti e conduttori) è stata particolarmente attiva e eccitante: i vincitori di entrambe le categorie sono stati abbastanza telefonati (eccezion fatta per un questi sicuro Francesco Renga vincitore, poi escluso dal podio dalla giuria di qualità un pò a sorpresa).
Fin da subito Rocco Hunt aveva dalla sua pubblico e critica, grazie ad una melodia rap molto sentita e un testo d'attualità sulla terra dei fuochi.  E fin da subito Arisa è stata una delle favorite dai bookmakers e dalle radio. E anche lei se lo aspettava, visto l'amplomb mantenuto durante la premiazione in cui non si è scomposta (ma non ha fatto trapelare nemmeno un'emozione se è per questo).
Ma questo festival è stato anche caratterizzato anche  da canzoni molto valide radiofonicamente, un pò tutte avranno il loro spazio nelle radio: Giuliano Palma, Giusy Ferreri, Noemi, Francesco Renga, il secondo classificato Raphael Gualazzi con The Bloody Beetrots e il terzo nel podio Renzo Rubino. Canzoni molto valide, che però hanno avuto il bisogno di essere ascoltate più volte per entrare in testa.
Insomma se il Festival in sè, come spettacolo, ha lasciato molto a desiderare (con la sua volontà di esaltare il bello senza farcelo vedere, le sue polemiche, i tentati suicidi ancora da verificare, la sua nostalgia per i bei tempi passati), ci ha invece convinti per le canzoni che forse superano la media delle edizioni passate.
Ma come al solito adesso la parola passa alle classifiche di vendita. E' qui che sarà misurato il successo del Festival, dei singoli lanciati dagli artisti e dei loro album (già Noemi parte bene con il suo "Made in London").
Non rimane che aspettare l'anno prossimo nella speranza di vedere uno spettacolo incentrato sulla musica, sulle esibizioni e sui cantanti, invece di dover sorbire pause di mezz'ora tra un'esibizione e l'altra fino a notte fonda.

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