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martedì 4 novembre 2014

Letlo Vin: guarda "Rusty world's seeds"


Letlo Vin è cantautore milanese. Il nome può sembrare straniero e in effetti se si ascolta il suo primo album “Song for Takeda”, la prima parola che viene in mente è Country-blues d’oltreoceano.

"Songs for Takeda" è un concept album che ha preso forma nel corso di quattro anni, dal 2008 al 2012: il tempo in cui Letlo Vin ha metabolizzato il suicidio di Takeda, l’amico fraterno che si è tolto la vita nel 2004. A lui è dedicato l’intero album, uscito il 2 Ottobre.
La sua voce calda e piena di sofferenza ci racconta gli stati d’animo che accompagnano la perdita del suo amico ma anche la forza di non arrendersi di fronte alle difficoltà e guardare avanti. Mette a nudo la sua anima, la sua fragilità facendo uso di suoni spontanei, crudi e naturali.
I rimandi a Johnny Cash, Leonard Cohen, Bruce Springsteen e Mumford & Sons sono molteplici ma in "Rusty world's seeds", il primo singolo, ritroviamo anche una certa semplicità di una chitarra acustica e di un tono puro che si apre facendo trapelare i dolori, la fragilità e la determinazione dell’anima.
Racconta Letlo Vin:
«Per “Songs for Takeda”, il mio primo album, non ho attuato nessuna particolare ricerca sonora e tantomeno desiderato essere moderno, originale, trendy. Ho semplicemente suonato quello che sono, che è anche frutto di quello che ho ascoltato. Ho avuto poi la fortuna di incontrare persone che come me suonano esattamente quello che sono, rendendo il tutto ancora più spontaneo.»
"Rusty world's seeds" è una ballad country il cui ritornello, reso intenso da cori che richiamano il gospel, è un atto di accusa all'esistenza. Un suono cupo, intimo, nostalgico ed essenzialente triste. Ma il tutto è fortmente accattivante e non annoia mai.
Il video di "Rusty world's seeds" è ambientato in due stagioni diverse, nei pressi di una cascina abbandonata, dove le riprese invernali evocano una desolazione che si contrappone fortemente alla natura verdeggiante delle riprese estive, anche se nell'intreccio del racconto è il senso di solitudine a dominare. Il protagonista, un bambino di 5 anni, esplora un luogo per lui misterioso, a cui reagisce con curiosità ed entusiasmo. Il suo alter ego adulto, invece, si aggrappa a una chitarra e arranca nella neve come se non sapesse sopravvivere alla maturità, angosciato dalla paura di perdere lo stupore e la gioia. Se volete, potete vederlo continuando a leggere. 





Radio date: 24 Ottobre 2014


Voto: 5/10

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