Nel 2011, dopo 13 anni di attività musicale incessante arriva il suo primo LP da solista “The island chainsaw massacre”, un album sporco e spontaneo, puro rap sperimentale i cui i tappeti ritmici spaziano dal metal, al drum n’ bass, all’elettronica, al rock n’ roll, ai beats pesanti dal sapore rap anni '90, destabilizzando non poco i canoni dell’attuale scena rap italiana e i suoi contenuti introspettivi e rivolti al sociale.
Nel 2012 pubblica “Death Usb”, registrato in una sola settimana e carico di quella spinta ipnotica che è sempre più il tratto distintivo della suo modo si fare musica.
E' di qualche mese fa l'uscita del suo terzo album “Midnite”, con cui Salmo torna a farsi sentire in maniera più preponderante che mai.
Il terzo singolo estratto dal disco (già un successo di vendite) è “S.a.l.m.o.”. In questo pezzo forse, esce il Salmo più conformista più vicino al rap italiano tipico, quello cupo e arrabbiato. La base musicale è elettronica si, ma non particolarmente originale. Insomma "Salmo", nonostante il nome è la canzone dove di Salmo c'è ben poco.
La clip di accompagnamento rappresenta una sorta di “manifesto” dell’album e concentra l’ispirazione che troviamo poi in tutte le tredici tracce: il passare del tempo, l’alternarsi di presente, passato e futuro e la disillusione di una generazione che vede nei cantanti l’unico punto di riferimento. Per la clip vi rimandiamo a dopo il salto.
Voto: 3,5/10
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