A due anni di distanza dal chiacchierato esordio "Turisti della Democrazia", la band Lo Stato Sociale torna con un nuovo album, anticipato dal singolo "C’eravamo tanto sbagliati".
La notizia è stata diffusa tramite la pagina Facebook ufficiale del gruppo, che ha spiegato:
“[C'eravamo tanto sbagliati] è forse la nostra canzone più importante e non vediamo l’ora che la sentiate tutti. È una canzone intensa e rabbiosa ma anche leggera, liberatoria e piena di speranza e di voglia di giocare”.
Un folk-rock trascinato, dove è il testo il vero protagonista (come sempre in questi casi): un grido di protesta verso tutto quello che secondo Lo Stato Sociale non va, un elenco di cose e persone da andare a quel paese perchè,s encodo, il gruppo lo meritano.
E infatti gli stessi dicono:
“C’eravamo tanto sbagliati” è una dedica, a modo suo, e manda a quel paese cose e persone che fanno solo male alla società dell’oggi."
In questo modo il gruppo fotografa l'attualità a modo loro, ma peccato che la in modo totalmente sbagliato: la canzone , che potrebbe funzionare solo live, si fà difficilmente ascoltare: vuoi per il tono da elenco ripetitivo e monotòno, vuoi per il testo forzatamente ficcato nella strofa e quindi quasi sputato fuori-syncro e vuoi per la (non) voce del cantante. Tutte caratteristiche del genere, certo, ma che stridono comunque (anche per la saccenza con cui le cose vengono dette).
Il videoclip è anche una critica sociale: protagonisti della clip animata una serie di personaggi con la testa a forma di "0". Per vederlo andate dopo il salto.
Voto: 2,5/10
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